Noi coraggiosi - Jimmy Carrane

A volte come Improvvisatori dovremmo fermarci a riconoscere il valore di ciò che facciamo e quello in cui crediamo: proviamoci assieme all'articolo del blog di Jimmy Carrane (di cui abbiamo parlato qui) intitolato We are brave.



Penso che a volte come Improvvisatori ci dimentichiamo di quanto siamo coraggiosi.

Non siamo nati così. Siamo diventati coraggiosi attraverso anni di allenamento.
Anni di cadute per terra.
Anni a perseverare nonostante le insicurezze. Non c'è altro modo.

Spesso non diamo abbastanza peso a ciò che facciamo. Dopo un paio di anni a furia di frequentare lezioni e spettacoli, il gusto della novità si perde e prendiamo per assodato ciò che facciamo. Pensiamo che chiunque possa farlo. Ma non è vero.
Se una delle più grandi paure della gente è parlare in pubblico, noi non solo andiamo oltre, ma lo facciamo di fronte a un pubblico pagante che ha come aspettativa l'essere intrattenuto.
Abbiamo un'enorme responsabilità: o fargli provare qualcosa o farlo riflettere o, che Dio voglia, farlo ridere, e lo facciamo senza alcuna rete di salvataggio.

Falliamo molte più volte di quante riusciamo, e lo facciamo perché è l'unico modo per imparare. È così che si migliora. Siamo in una forma d'arte che ci incoraggia a fallire. Pensateci.


NO, PENSATECI SUL SERIO.

È praticamente il contrario di come tutto il resto del mondo è abituato a pensare. Ci hanno insegnato che il fallimento va bene, perché sappiamo che non solo non ci ucciderà, ma ci renderà più creativi. Abbiamo capito che il fallimento non è una parte del processo: è il processo stesso. Siamo disposti a commettere errori perché l'errore è il regalo nel nostro universo parallelo.

Noi siamo coraggiosi perché ci viene richiesto di essere vulnerabili. Di esibire le nostre verità nude. Ci presentiamo di fronte a completi sconosciuti in spettacoli o classi o allenamenti e riveliamo noi stessi, senza mai sapere cosa potrà uscire dalle nostre bocche - il buono, il brutto e il cattivo.

Abbiamo accettato così tanti rischi che ne abbiamo perso il conto. Ci troviamo costantemente a contatto col rifiuto e con la gelosia. Più tempo stiamo nel giro, più difficile diventa. Dobbiamo imparare a fare i conti col successo degli altri, eppure andiamo avanti. La nostra compagnia potrebbe sciogliersi, o potremmo non entrar mai in una, e quel rifiuto entrerebbe a far parte del nostro DNA, rinforzando sempre il fatto che ciò che non ci uccide ci rende migliori Improvvisatori.

Tutto ciò ci rende quelli fortunati. Siamo benedetti dal dono di poter creare qualcosa partendo dal niente. Dal nulla. Senza un copione. Se vi fermate a pensarci, è davvero fantastico. Non penso che gli Improvvisatori si fermino mai a realizzare quanto tutto ciò sia realmente incredibile.

Siamo inoltre fortunati perché sappiamo che i nostri super poteri derivano dalle altre persone. Da soli non possiamo creare nulla. Siamo dipendenti dagli altri per la nostra creatività, perché riconosciamo che facciamo parte di qualcosa di più grande di noi. Che assieme creeremo qualcosa di migliore di quanto faremmo da soli. Se questo può suonare un po' troppo spirituale, peccato. Perché è vero.

Gli Improvvisatori non si prendono il rispetto che gli spetterebbe per il loro coraggio e talento, ma non è questo che ci fa andare avanti. Non è questo quello che ci sprona. Come non lo è il denaro. È il nostro cuore. La nostra passione. Non tutti riescono a fare quello che abbiamo deciso di fare e i sacrifici che abbiamo fatto. Non dimenticatelo. Non sottovalutatelo.

Ricordatevi, in un mondo che sembra destinato a peggiorare, noi siamo necessari. Proprio ora, le persone hanno bisogno di ridere. Una risata è sempre la migliore medicina nei tempi insicuri. E voi siete chiamati a usare il vostro dono come curatori. Se anche questo può suonare un po' troppo spirituale, non importa. Perché è vero.

Far ridere le persone è una delle migliori maniere per fare la differenza, nel nostro piccolo angolo di mondo. Siamo meglio equipaggiati di altri, essendo stati allenati ad adattarci ad ogni situazione. Possiamo usare la rabbia, la paura e l'assurdità che aleggiano nei media e sui social e usarle per far ridere qualcuno. Siamo stati preparati a farlo.
Perché?
Perché noi siamo coraggiosi.
Non dimenticatelo mai.

Commenti

  1. Bellissimo articolo. Grazie per averlo tradotto e pubblicato.

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  2. Mammasanta quanto avevo bisogno di leggere questa cosa oggi!

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