5 errori da evitare all’inizio di una scena improvvisata - Jimmy Carrane

Jimmy Carrane è il conduttore di "Improv Nerd", un podcast fondamentale in cui intervista i più grandi nomi dell'improvvisazione teatrale anglofona.
Jimmy è anche autore del libro "Improvising Better: A Guide to the Working Improviser" e dell'ebook “Improv Therapy: How to Get Out of Your Own Way to Become a Better Improviser”.
Ha insegnato a The Second City, IO-Chicago, The Annoyance - di cui è stato anche membro originario.
In questo post sul suo blog esamina quali sono, secondo lui, alcuni degli errori che si possono commettere all'inizio di una scena improvvisata.

Sottolineo "secondo lui" perché ogni post che pubblichiamo non vuole essere un dogma ma uno spunto di riflessione, un punto di partenza per una discussione che speriamo sia positiva e interessante. 

La prima manciata di secondi all’inizio di qualsiasi scena improvvisata è fondamentale, e se non ti farai prendere dal panico potrai aumentare le possibilità di creare una scena favolosa.

Ecco la top 5 degli errori più comuni:

1. Iniziare con un problema
Non c’è nulla in grado di fermare la scena tanto rapidamente quanto partire con un problema. Solitamente va così: due Improvvisatori entrano in scena e la prima cosa di cui riescono a parlare è un problema, ad esempio “Siamo senza benzina”. Da pubblico, non siamo interessati e, ancora peggio, già sappiamo dove sia diretta la scena. I problemi all’inizio di una scena non ci mettono in connessione con il nostro partner. Pensiamo che lo facciano, ma sono frustranti sia da guardare che da vivere.
SOLUZIONE 1: Se la prima battuta a cui pensi è “Siamo senza benzina”, prima di dirla ad alta voce trasformala in un’affermazione positiva: “Abbiamo una tanica piena di benzina”. Ok, non sarà l’inizio più brillante a cui potevi arrivare, ma è mille volte meglio di un problema.
SOLUZIONE 2: Se il tuo compagno inizia con un problema, reagisci a ciò che è stato detto e fallo diventare personale. Quindi potrai rispondere a “Siamo senza benzina” con “Ottimo, non abbiamo passato molto tempo insieme da quando sei partito per il college”. Ricorda, al pubblico non frega un cazzo della benzina e se la troverai o meno. A noi interessa la relazione.

2. Interpretare sconosciuti
Questo è un errore così comune che continuo a vederlo ripetersi: due Improvvisatori entrano in scena e interpretano due personaggi che non si conoscono per nulla. Il 95% delle volte la scena non va da nessuna parte. L’unica cosa che si ottiene è mettere seriamente alla prova la nostra pazienza.
SOLUZIONE: Fatti un favore e scegli di conoscere la persona nella tua scena. Potresti conoscerla da due ore o da dieci anni, non importa. Ma non vogliamo vedere il vostro primo incontro. Abbiamo di meglio da fare col nostro tempo.

3. Utilizzare il suggerimento immediatamente
Tranquillamente il più fastidioso. Se il suggerimento è ananas, la tua prima battuta non può essere “Mmm, adoro l’ananas!” mentre mangi freneticamente un ananas. Gli spettatori si disinteressano, perché li stai trattando come un branco di fattoni. La cosa che ho imparato dai miei ospiti a ImprovNerd è che non esiste un modo univoco di utilizzare i suggerimenti. Li puoi usare come ispirazione per creare personaggi, emozioni, intenzioni, ambientazioni o degli oggetti. Alcuni improvvisatori non lo utilizzano per nulla.
SOLUZIONE: Se il suggerimento ti sta confondendo e incasinandoti il cervello, lascialo da parte, per il momento. È molto meglio non usare il suggerimento piuttosto che entrare in scena e dire “Mmm adoro l’ananas” come se fosse la cosa più intelligente che tu abbia mai detto sul palco. Ciò che ho trovato d’aiuto è utilizzare il suggerimento per scoprire un’ambientazione: L’ananas mi fa pensare alla spiaggia, o a un hotel, a una piscina, a un aeroporto… Ho cinque ambienti, e non devo per forza dire la fottuta parola ananas.

4. Non guardare il proprio partner
L’ascolto può essere fatto solo in silenzio. Se non ti prendi una manciata di secondi per guardare il viso del tuo compagno, non lo stai ascoltando, e sono pronto a scommettere che non ti stai mettendo in connessione con lui o lei. Non m’interessa quale marchio o metodo di improvvisazione tu preferisca: i migliori Improvvisatori sono quelli che creano una connessione col proprio partner.
C’è un motivo per cui diciamo “Il tuo partner è la persona più importante in scena”. Non è per lui, è per noi stessi: ci permette di uscire dal nostro modo di essere. Non hai idea di quanti Improvvisatori dimentichino di trovare punti di contatto col proprio partner in scena. Bastano pochi secondi, e puoi comunque entrare con quel personaggio figo che adori interpretare, o usare quella stratosferica battuta iniziale. Nell’improvvisazione, siamo abituati a fare più cose insieme, ma non dimentichiamo mai la più importante di tutte: creare una connessione col proprio partner. Senza di lui/lei, non avremmo nulla a cui reagire.
SOLUZIONE: Questo è un esercizio che si può usare a lezione e in prova. Vai in scena e non programmare nulla. Guarda il volto del tuo compagno e trova l’ispirazione per la scena. In questo modo, se esci e sembra triste, puoi dire “Lo so, lasciarsi non è mai semplice”. Se invece esci e sembra felice puoi dire, ad esempio, “Saremo dei genitori fantastici”.

5. Non iniziare in medias res
A volte gli Improvvisatori stabiliscono una relazione ma non cominciano la scena nel mezzo dell’azione.
Parlano invece del nulla. Va più o meno così: “Ehi, andiamo al cinema?” “Figata. Che ne dici di Anchorman 2?” “Certo, c’è alle 20.15”. Vanno avanti per un paio di minuti, ma sembrano un’eternità, perché non c’è carne sul fuoco. Non hanno iniziato in medias res.
SOLUZIONE: Questo l’ho appreso da Jack Bronis, fantastico insegnante di Second City: inizia la scena con un segreto che ti stai tenendo da sei mesi e di cui devi parlare all’altra persona. Rivelalo nella prima manciata di battute. Più è alta la posta in gioco che pone il tuo segreto, più alto sarà il guadagno che potrai ottenere. Per esempio: “So che siamo solo al nostro terzo appuntamento, ma voglio sposarti”, oppure “So che sono il tuo fratellastro ma ti ho sempre amata”; sono battute di apertura succosissime, che cominciano nel pieno dell’azione.


Tanta carne al fuoco, vero? Voi cosa pensate?

Commenti

  1. d'accordo su quasi tutto tranne il primo punto! una vo,ta stabilita la relazione il problema può essere un obbiettivo. E' vero..al pubblico non frega un cazzo se hai finito la benzina, ma tutto quello che accade nel tentativo di trovare la benzina si! Forse Carrane voleva dire..non risolvete subito il problema! ;)

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  2. Il primo punto e' quello che fa ballare un occhio anche a me, ma credo che Carrane lo espliciti piu' che altro perche' costringe gli improvvisatori a fare dopo quello che normalmente viene consigliato di fare prima : stabilire relazioni, personaggi e piattaforma.

    E infatti, come soluzione 2, consiglia di andare sul personale obbligando di fatto a creare una relazione in scena.

    O magari Carrane voleva alimentare il dibattito e, tra quanto ha scritto Daniele e quanto ho scritto io siamo gia' a due possibilita' :)

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  3. si ma se dico:“Lo so, lasciarsi non è mai semplice”. “Saremo dei genitori fantastici” sto assegnando dei personaggi al mio compagno.
    aja aja

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  4. Dipende.. Se dico lasciarsi non è mai facile non è detto che lo dica al mio partner.. Potrei dirlo a qualsiasi persona, il parrucchiere i,l migliore amico, un prete o qualsiasi altro personaggio.. Stessa cosa con saremo dei genitori fantastici.. Lo potresti dire al medico o al datore di lavoro che ti ha concesso l'aumento..

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  5. Dipende.. Se dico lasciarsi non è mai facile non è detto che lo dica al mio partner.. Potrei dirlo a qualsiasi persona, il parrucchiere i,l migliore amico, un prete o qualsiasi altro personaggio.. Stessa cosa con saremo dei genitori fantastici.. Lo potresti dire al medico o al datore di lavoro che ti ha concesso l'aumento..

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