Alla Velocità della Vita - Capitolo 9: ESSERE DIVERTENTI NON È L'OBIETTIVO

Clicca qui per la puntata precedente (8 - l'importanza del disaccordo nell'accordo).

"Se dici la verità, non devi [sforzarti di] ricordare alcunché." - Mark Twain

Sulla longform, Del Close rifletteva così: “Questa cosa che stiamo facendo è commedia? Probabilmente no. È divertente? Probabilmente sì”.


TJ E DAVID SULL'OBIETTIVO
Quando gli viene chiesto “Come possiamo essere divertenti con l'improvvisazione?”, TJ & Dave rispondono “Siate onesti”. Quando gli chiedono come essere onesti, rispondono “Siate”. Per loro, improvvisare non significa essere divertenti. Significa essere umani – o ancora meglio, semplicemente essere.

Citando le parole di James Cagney sulla recitazione: “Sali sul palco, pianti bene i piedi, guardi l'altra persona negli occhi e dici la verità”.

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È un peccato che le altre emozioni non producano risposte così immediatamente percepibili come la risata. Un suono per quando ti senti stimolato o interessato o assorto sarebbe molto più utile per noi.

Stiamo puntando alle stelle quando saliamo sul palco. Per noi, l'obiettivo dell'improvvisazione è qualcosa di assolutamente fuori dalla nostra portata. Così falliremo... se tutto va bene in un modo più ardito, più crudo, più sfacciato di qualsiasi altro fallimento precedente.


STRALCI DI CONVERSAZIONE: Risata e onestà e grandezza

"Il pericolo più grande per molti di noi non giace nell'alzare la sbarra troppo in alto e fallire a raggiungerla; ma nell'abbassarla troppo e raggiungerla senza superarla." - Michelangelo

TJ: L'umorismo è un prodotto collaterale ideale di un buon spettacolo.

David: Onestamente, non stiamo cercando di essere divertenti. Non pensiamo a cosa potrebbe far ridere. Pensiamo a quale potrebbe essere la prossima cosa da fare che sia la più utile e interessante. Onestà significa essere fedeli a questo momento e a tutti i momenti che l'hanno preceduto.

Pam: Come può fare un improvvisatore per riconoscere una risposta onesta rispetto a una reazione comica ma fine a se stessa?

TJ: Lo sa già. Tutti lo sanno. Pensano solo che il palco richieda qualcosa di più o di diverso rispetto a ciò che già sono e che già pensano.

David: Ricade tutto sul fidarsi che andrà tutto bene rispondendo con la prossima piccolissima cosa apparentemente quotidiana che mi viene di fare.

TJ: Aiuta essere già una persona interessante in partenza, ricordando che Del diceva che il mestiere di un Improvvisatore sta nel vivere una vita interessante. Anche se io aggiungerei “...offrendola poi al proprio compagno in scena”.

Pam: Certi attori non riescono a cogliere la differenza tra fare comicità improvvisativa e fare una battuta divertente. Vogliono essere bravi improvvisatori ma non capiscono come una battutaccia possa danneggiare lo spettacolo. Pensano che le battute siano la chiave per l'arte.

TJ: Dovrebbero fare stand-up comedy.
Cercare di far ridere è l'apice dell'egoismo nella nostra forma d'arte. Abbiamo scelto una cosa basata sulla condivisione. Se non è questo che vuoi, vai a fare qualcos'altro.

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Pam: Durante uno spettacolo, che influenza hanno le risate del pubblico sulla vostra performance, se ne hanno?

David: Mentirei se dicessi che non mi fanno effetto.

TJ: Davvero, cerco di ignorarle.

David: Diventano un incoraggiamento a continuare. Dicono: “Siamo con voi”.

TJ: La risata del pubblico mi dà energia, ma faccio in modo che non mi dia informazioni. È una relazione molto egoista: prendo la loro energia ma non le loro direzioni. Mi sollevano, ma continuo a fare ciò che voglio fare io.

Pam: Ci sono casi in cui gli improvvisatori farebbero meglio a ignorare le risate del pubblico?

TJ: Sempre.

David: Per quanto non le incoraggiamo o non gli consentiamo di dirigerci, ci influenzano comunque positivamente. Sicuramente facciamo spettacoli migliori per un pubblico che ride rispetto a uno ostile.
Mi ricorda ciò che diciamo sulle parole: sono lì per essere usate da noi, non viceversa. Le persone in platea e tutte le loro reazioni (non solo le risate) sono informazioni. E spesso sbaglio a interpretare il significato delle loro reazioni. Se l'obiettivo è il pubblico, decidono loro cosa dovrei fare. Perciò sentendo silenzio, potrei voler giocare in modo più sboccato o meno onesto, convincendomi che non abbiano capito bene.

Pam: Ma potrebbero essere silenziosi perché stanno provando qualche altro sentimento.

David: Sì.

Pam: Ed è un esito migliore, giusto?

David: Non è male. Pensando che siano silenziosi perché li ho persi, ma in effetti sono completamente con noi, mi sistemerò su un'assunzione falsa... e QUELLO me li farà perdere. Di base, qualsiasi cosa stia facendo il pubblico non è affar mio.

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