Cose che avrei voluto sapere quando ho iniziato a insegnare improvvisazione - Jill Bernard
Qualche giorno fa la nostra amica Jill Bernard, che adoriamo e veneriamo costantemente, ha pubblicato un breve post su facebook in cui condensava alcune sue riflessioni sull'insegnamento.
Davide Ianni mi ha suggerito di leggerlo e di prenderne spunto per un articolo, essendo la fine dell'anno improvvisativo, ma anche la fine del mio primo anno di insegnamento con Improvincia.
Direi di cominciare con la traduzione di Jill, mentre metto in ordine le idee per raccontarvi questo mio primo-secondo anno... e stasera i "miei ragazzi" sono sul palco per il loro saggio!
"Il pensare che esista un modo "giusto" e un modo "sbagliato" di improvvisare è un costrutto mentale limitante. Stiamo facendo degli aggiustamenti e stiamo provando i nostri attrezzi, non perché ciò che facciamo naturalmente sia "sbagliato", ma perché siamo curiosi di cos'altro ci sia là fuori.
Tu non stai cercando di plasmare queste persone a tua immagine. Loro dovrebbero emergere alla fine di questo processo come i migliori Improvvisatori che possano essere, non come tuoi piccoli cloni o accoliti.
Chiunque può essere un fantastico Improvvisatore, avendo a disposizione tempo e volontà. Ogni allievo ha intorno a sé una serie di abitudini e paure che necessitano di tempo per essere eliminate. Prova a trovare l'Improvvisatore all'interno del bozzolo delle sue abitudini e paure.
"Falli a pezzi per poi ricostruirli" è una tecnica delle scuole di teatro preferita dai prepotenti in delirio di onnipotenza, e non è di nessuna utilità per l'improvvisazione.
A volte il miglioramento non è da A a Z. A volte è da A a B. A volte è da A ad A½. Inoltre, non tutti gli allievi partono dallo stesso punto di partenza. A volte, cose che sono successe nella loro vita li rendono più principianti dei principianti, con molto di più da scrostare.
Devi cogliere al volo sia le cose buone che le cose problematiche fatte dai tuoi allievi. Non ha senso parlarne successivamente, se non per dare una panoramica ampia. Cogliamo le cose nel momento in cui accadono e diamo una seconda opportunità non appena possibile.
Queste persone coraggiose stanno facendoti un immenso favore, ascoltando ogni fottutissima parola che dici: dovresti trattarli con rispetto e con amore."
Jill Bernard, 5 Giugno 2015
Davide Ianni mi ha suggerito di leggerlo e di prenderne spunto per un articolo, essendo la fine dell'anno improvvisativo, ma anche la fine del mio primo anno di insegnamento con Improvincia.
Direi di cominciare con la traduzione di Jill, mentre metto in ordine le idee per raccontarvi questo mio primo-secondo anno... e stasera i "miei ragazzi" sono sul palco per il loro saggio!
"Il pensare che esista un modo "giusto" e un modo "sbagliato" di improvvisare è un costrutto mentale limitante. Stiamo facendo degli aggiustamenti e stiamo provando i nostri attrezzi, non perché ciò che facciamo naturalmente sia "sbagliato", ma perché siamo curiosi di cos'altro ci sia là fuori.
Tu non stai cercando di plasmare queste persone a tua immagine. Loro dovrebbero emergere alla fine di questo processo come i migliori Improvvisatori che possano essere, non come tuoi piccoli cloni o accoliti.
Chiunque può essere un fantastico Improvvisatore, avendo a disposizione tempo e volontà. Ogni allievo ha intorno a sé una serie di abitudini e paure che necessitano di tempo per essere eliminate. Prova a trovare l'Improvvisatore all'interno del bozzolo delle sue abitudini e paure.
"Falli a pezzi per poi ricostruirli" è una tecnica delle scuole di teatro preferita dai prepotenti in delirio di onnipotenza, e non è di nessuna utilità per l'improvvisazione.
A volte il miglioramento non è da A a Z. A volte è da A a B. A volte è da A ad A½. Inoltre, non tutti gli allievi partono dallo stesso punto di partenza. A volte, cose che sono successe nella loro vita li rendono più principianti dei principianti, con molto di più da scrostare.
Devi cogliere al volo sia le cose buone che le cose problematiche fatte dai tuoi allievi. Non ha senso parlarne successivamente, se non per dare una panoramica ampia. Cogliamo le cose nel momento in cui accadono e diamo una seconda opportunità non appena possibile.
Queste persone coraggiose stanno facendoti un immenso favore, ascoltando ogni fottutissima parola che dici: dovresti trattarli con rispetto e con amore."
Jill Bernard, 5 Giugno 2015
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