Il Paradosso della Paura - Todd Erler

Che relazione hanno paura e improvvisazione? Spesso mi è capitato di pensarci, e per fomentare un po' la discussione vi riporto la traduzione di tre articoli pubblicati nel 2011 sul blog ImprovMantra di Todd Erler.
Trovo che ci siano degli ottimi spunti di riflessione e altrettanti stimoli. Quindi senza paura passiamo alla lettura ;)
La maggior parte (se non tutte) le performances di improvvisazione che vedi o a cui partecipi sono controllate dalla paura.
La paura è una risposta biologica “scatenata dall'imminente pericolo, malvagità, dolore ecc... sia reali che immaginati” e (anche se potrebbe non sembrare così al tuo pubblico usuale) più o meno ogni Improvvisatore è controllato e ostacolato dalla paura.

Aiutatemi!

Nella mia esperienza, quando una scena improvvisata “fallisce” (per esempio è noiosa, non va da nessuna parte, o sembra durare troppo) è a causa della paura.
Qui sta il paradosso: l'improvvisazione si basa sulla paura, ma la paura uccide l'improvvisazione.
Qui sta la caratteristica insidiosa della paura: la paura non riguarda l'ADESSO. Siamo in grado di fare i conti col presente. La paura riguarda il futuro, il pericolo imminente, l'ignoto.

Spaventati?

Come facciamo a mitigare la paura nella vita di ogni giorno? Cerchiamo il controllo: programmiamo prima, ci salvaguardiamo ed evitiamo i rischi. Anche se queste azioni potrebbero essere ottime per la nostra vita (ho detto potrebbero), costituiscono la morte di qualsiasi scena improvvisata.
Nell'improvvisazione, non vogliamo evitare i rischi, al contrario: vogliamo buttarci a capofitto nel pericolo
Un pazzo seduto alla panchina di un parco? Vado a parlarci. 
Chiedo di sposarmi alla donna che chiaramente non mi ama? Subito, cazzo!
Rapinare una banca? Figata!
Sono scelte da manuale: nell'improvvisazione ci buttiamo a capofitto nell'ignoto.
Ma in realtà questo è solo il primo livello.
La maggior parte degli Improvvisatori che si accingono a improvvisare hanno superato il primo livello. Molti Improvvisatori riescono a simulare perfettamente di non aver paura sul palco. Si gettano senza paure dalla scogliera. Cantano ad alta voce e malissimo. Fanno commenti inopportuni ai propri capi.
Quindi, se gli Improvvisatori sono capaci di recitare senza paure, perché le scene “falliscono” lo stesso? Per rispondere, dobbiamo andare più a fondo.

Le scene continuano a fallire per una paura più profonda che si annida sotto la superficie: la paura di non essere amati. Gli Improvvisatori sono terrorizzati da questo timore. Ci perseguita in una scena quando nessuno sta ridendo, quando il palco è silenzioso, quando la scena sembra divenire piatta. Improvvisamente, invece che aitanti guerrieri, siamo piccoli bambini bagnati che cercano riparo dietro le quinte. Pensiamo: "Perché non piaccio?".
Quindi, anche se molti Improvvisatori appaiono senza paure, hanno solo sviluppato un'eccellente capacità di evitare il rischio. Certamente, ci buttiamo a capofitto nell'ignoto della scena, ma lo facciamo con un personaggio divertente o utilizziamo trucchi che ci aiutano a portare avanti la narrazione o, nella maggior parte delle improvvisazioni, ci assicuriamo che le nostre scene siano così corte da non permetterci di perderci in qualche situazione pericolosa. Siamo senza paura ma fino a un certo punto.
E quando la paura ci colpisce lo stesso, cerchiamo di controllare, eludere i rischi, pianificare prima (“entrare nella propria testa”, nello slang improvvisativo) e metterci al riparo.
Più abbiamo timore più controlliamo, più controlliamo più le scene “falliscono”, più falliscono più la paura aumenta... in un circolo vizioso di paura!

Più forte! Più veloce! Più divertente!

E così la maggior parte delle improvvisazioni è ridotta a scene brevi e divertenti che significano molto poco.
Quindi, se la paura è biologica e tutti la proviamo, e la paura uccide l'improvvisazione... c'è speranza?
Certo che sì.


Di che cosa abbiamo paura? Come si manifesta la paura nelle scene?
Grazie per le domande. Ecco la mia breve lista dei modi in cui la paura uccide le scene improvvisate, esemplificata in situazioni reali osservate assistendo all'improvvisazione.

“Sei andato alla festa l'altra sera?”
La domanda aperta e (francamente) moderata
L'Improvvisatore fa domande per evitare di stabilire la situazione, nel terrore di poter fare “qualcosa di sbagliato”.

“Come gatto preferisco il pane di segale”
La proposta supercialtrona
Gli Improvvisatori vi cadono per il timore di rivelare qualcosa di personale su se stessi.

“Ma non puoi parlare, sei un'anatra!”
Il tentativo di razionalizzare una scena
Potrebbe in effetti costituire una sfida essere in una scena con un'anatra, dunque l'Improvvisatore cerca di razionalizzare, per paura di perdere il controllo.

“Sei sempre in ritardo!”
Irritazione verso il partner di scena
La rabbia nell'improvvisazione è un altro mezzo con cui gli Improvvisatori cercano di controllare una scena. Se sono arrabbiato, non devo essere emotivamente vulnerabile.

“Beh, non lo so”
L'inutile ciancia
Gli Improvvisatori che la mettono in atto sono spaventati dal prendere una decisione, per paura che non sia abbastanza buona.

“Non sono un idraulico, sono un proctologo”
La gag
I ghegghettari sono terrorizzati dal non piacere al pubblico.

Che cosa dobbiamo fare con la paura?
La paura è biologica e sinceramente dubito che possa essere sradicata realmente.
Sfortunatamente la paura è come un coinquilino antipatico che, al di là di ogni tuo tentativo, si presenterà sempre alle tue feste.
E allora cosa c'è di buono?
The Oatmeal:"The Terrible and Wonderful Reasons Why I Run Long Distances."
http://theoatmeal.com/running
Io ti suggerisco di diventare amico della paura: dalle il benvenuto quando si presenta come fosse una sorella, abbracciala e usala.
Ciao paura, so che sono terrorizzato ma andrò in scena comunque, e tu verrai con me.
Trascina la paura fuori sotto i riflettori. Se l'improvvisazione riguarda realmente ciò che ognuno porta con sé, senza filtri o progettazioni, tu stai già portando la paura con te.
Visto che ce l'hai con te, dovresti usarla al meglio. Non usarla solamente, trovala e balla con lei… scoprirai che la paura è una gran ballerina!

"Ma Todd, aspetta un attimo, hai detto che la paura uccide l'improvvisazione... e ora mi dici di accoglierla, fare amicizia e ballare con lei (e sappiamo tutti a cosa porta il ballo...).
Ma la paura uccide l'improvvisazione! Eccheccazzo!"

Ok, andiamo avanti...


Siamo tutti spaventati. Chiunque ovunque è spaventato da qualcosa. La paura è un'emozione di base come l'amore, la paura e la tristezza. Prima che avessimo la parola, avevamo già paura. E l'improvvisazione (e in realtà tutta l'arte) riguarda l'allargare i confini della paura. Noi Improvvisatori portiamo a casa la pagnotta improvvisando impavidamente. Allo stesso tempo però, un Improvvisatore che dice di non avere alcun timore sta mentendo.
La maggior parte dell'improvvisazione che ho visto in tante città e nazioni è completamente controllata dalla paura. Un sacco di improvvisazioni tendono a essere brevi e senza significato, chiacchiere leggere create da “Improvvisatori senza paura”, troppo spaventati per essere veri; oppure terrorizzati dallo sperimentare qualcosa al di fuori dei 3-4 giochi che sono bravi a fare. Questo è il motivo per cui così tanta improvvisazione è totalmente dimenticabile.
La paura uccide l'improvvisazione. Ma l'improvvisazione deve accogliere la paura. Com'è possibile?
Per rapportarsi con la paura in modo autentico, gli Improvvisatori devono capire le dinamiche della paura. In linea di massima, se provi a ignorare la paura, questa aumenta; se provi a combatterla, vince. La paura non può essere ignorata o combattuta. Più potere le dai, più la nutri.
La chiave è non ignorarla e nemmeno combatterla. La chiave è seguire la paura. Solo cercando e facendo ciò che t'intimidisce puoi sottrarre alla paura il suo potere e farne il tuo potere. Gli Improvvisatori veramente in gamba trovano ciò di cui hanno timore e lo fanno.
Ricordati, la paura riguarda il futuro ma l'improvvisazione - al di là di tutto - riguarda il QUI E ORA. Quindi cerca ciò che hai paura di fare e fallo. Ora. Fare ciò che ti spaventa cancella l'elemento del futuro e priva la paura del suo potere.

Hai paura di cantare in scena? Fallo. Esercitati e diventa il miglior cantante nel tuo gruppo.
Hai paura di scene al contrario? Falle e rifalle. Hai paura di essere vero in scena? Non sei da solo.

Cerca con impegno le cose che ti spaventano, respira profondamente, buttatici dentro consciamente con gli occhi aperti e fai queste cose. Così facendo, sovvertirai le dinamiche della paura. E ti sentirai meravigliosamente.
Il nostro pubblico paga per vederci sconfiggere i draghi della paura. Ci scongiurano di fare ciò che loro sono spaventati di fare. Noi glielo dobbiamo e dobbiamo costantemente spingerci nella nostra foresta scura e uscirne sorridendo.
Se non state facendo ciò che tu e il tuo gruppo avete paura di fare, NON SIETE IMPROVVISATORI.
State facendo finta. Se siete spaventati, molto bene, fatelo comunque!
Questo è ciò che fanno gli Improvvisatori!

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