Un'introduzione ai quattro tipi di scena - Miles Stroth
Miles Stroth |
Ha da poco fondato il Pack Theater Improv Blog con uno stile molto diretto e senza mezze misure.
Per esempio ci dice che "Questa è comunque la mia opinione. E non è discutibile".
L'abbiamo contattato per chiedere il permesso di tradurre e come tanti altri è stato gentilissimo e disponibile; prima o poi vi regaleremo un post con tutte le risposte di questi simpatici Signori e Signore che ci rendono disponibili i loro scritti per questo piccolo blog.
Ci propone in questo post una personale e originale interpretazione delle scene improvvisate che divide in quattro categorie fondamentali.
(Abbiamo fatto un po' di fatica a rendere le espressioni "più colorite" anche volgarotte in italiano.)
Fate una scena. Ora, quale tipo di scena avete appena fatto? Ho posto questa domanda molte volte agli Improvvisatori alla prima lezione del mio corso. Di solito mi accoglie una stanza piena di sguardi confusi. Qualcuno ci prova ma finisce per lo più per dire cosa è successo o accaduto nella scena. Capisco la confusione, perché so che siamo stati tutti educati a vedere le scene improvvisate come ugualmente sgorgate dalla fontana del "Sì e...". La scena finisce per essere quello che era.
Sì E. La prima regola dell'improvvisazione. Tutti gli Improvvisatori hanno un primo momento di sgomento col Sì E. "Sì… e... è così semplice... così meraviglioso…". E lo è. È una fottuta regola bellissima. Ma non ci aiuta molto quando dobbiamo analizzare il lavoro, il nostro lavoro. Tutto ciò che ti puoi chiedere è "Ho detto sì, ho aggiunto qualcosa e avrei potuto fare una di queste due cose in modo migliore?". Migliore. Migliore secondo quali parametri? Della scena. Chiedo ancora: "Che tipo di scena avete appena fatto?"
Che cosa direste se vi dicessi che tutte le scene che esistono possono essere composte da una combinazione di quattro tipi basilari di scena, ognuno dei quali ha un insieme di regole sottostanti che le rende di successo?
Sarebbe l'ideale saperlo, vero? Vero? Chi è con me? Buone notizie: è vero!
Tutte le scene che esistono possono essere viste come una combinazione di quattro tipi di base di scena, ognuno dei quali ha una serie di regole sottostanti che le rende di successo. Resta comunque la mia opinione. E non è discutibile. Ciò che sto per dirvi è vero come la matematica.
Potresti decidere di vedere la tua scena in modo differente, ma non ho mai affrontato una scena che non potessi inserire chiaramente nei miei quattro tipi di scena.
Quindi quali sono? Io le distinguo come segue: REALISTICA, NORMALE/ASSURDO, GUIDATA DAI PERSONAGGI, e REALTÀ ALTERNATIVA. Per la cronaca, non ho inventato questo tipo di scene. Tuttavia le ho distinte e definite nel percorso di identificazione delle regole che le governano. I loro nomi, nel contesto improvvisativo, sono stati definiti da me. Quella che segue è una breve introduzione alla loro comprensione da parte mia.
La SCENA REALISTICA è un buon punto di partenza, perché è esattamente come sembra: realistica. L'obiettivo di una scena realistica consiste nel presentare in scena un momento come immaginiamo che accadrebbe nella vita reale, tra personaggi che percepiamo come normali. Bene: gran parte della vita è noiosa come la merda. Quindi i momenti che decidiamo di proporre realisticamente sono quelli che implicano qualche elemento di tensione o di conflitto. Come il nostro personaggio reagisce alla tensione è il gioco interno di questo tipo di scena. La REGOLA è di rimanere fedeli alla reazione realistica del tuo personaggio. Se inventi o esageri la reazione che il tuo personaggio o una persona "normale" avrebbe, sarai entrato in un altro tipo di scena. Il "normale" percepito può essere una linea sottile, da analizzare più approfonditamente.
La SCENA NORMALE/ASSURDA è la scena provata più spesso, nonché quella che viene più spesso buttata in merda.
È quella che si inizia più spesso perché molti giocatori non sono a proprio agio nel recitare personaggi molto definiti. Hanno un'idea con cui vogliono giocare, qualcosa che ritengono sia divertente, un'assurdità. Presentano la loro assurdità interpretando se stessi. Gli altri giocatori dicono Sì E usando la loro cazzo di normalità e noi vediamo due cazzo di persone altrimenti normali che fanno qualcosa di ridicolo chiedendoci perché questo stia accadendo. REGOLA UNO: interpreta il personaggio che sta facendo l'assurdità. REGOLA DUE: sentiti libero di reagire a un'assurdità come se fosse assurdo. La convenzione, in una scena normale/assurda, è che una persona è normale e l'altra assurda. Questo è e sempre sarà il gioco interno della scena.
La scena GUIDATA DAL PERSONAGGIO è quella in cui i personaggi presentati sono o archetipici o con un punto di vista talmente definito che tutti vogliamo sapere cosa diranno poi. Per esempio, due vecchi veterani di guerra che parlano su una panchina di un parco. Vogliamo solo sapere che cosa diranno dopo. La REGOLA o il gioco interno della scena è solo di lasciare percepire il mondo ai tuoi personaggi. Potrebbero avere qualcos'altro in corso tra di loro, molto bene, ma sotto c'è il farli parlare di tutto.
da http://improvartvice.tumblr.com/ |
La scena di REALTÀ ALTERNATIVA si ha quando prendiamo qualcosa che potremmo altrimenti trattare come assurdo e invece la trasformiamo in una regola che definisce il mondo in cui stiamo giocando. Non è così difficile come sembra. Mettiamo d'iniziare una scena dicendo "Socio, sono così stanco di questi vampiri". Ora, i vampiri non esistono, quindi potrei considerare l'affermazione assurda, ma chiaramente questa persona vuole giocare in un mondo in cui i vampiri esistono. Questa diventa la nostra realtà alternativa. Ed è una realtà alternativa conosciuta. Sappiamo un sacco di cose sui vampiri dai film, dai libri. E sì, tutti i film e i libri sono realtà alternative. La regola delle scene in realtà alternativa, il loro gioco interno sta semplicemente nel divertirsi con le trame e i personaggi già conosciuti. Quando costruisci una realtà alternativa da un'assurdità casuale, gran divertimento, cerca di essere certo di creare il mondo fino a un punto in cui lo riconosciamo come una combinazione o una variazione di realtà alternative conosciute. Se non riusciamo a riconoscere la realtà alternativa, lo vediamo solo come insensato.
Di nuovo, questa è un'introduzione ai quattro tipi di scena. Ho lavorato 20 anni per metterli insieme e c'è ancora molto da dire sul tema. Ci sono ancora molte regole che li fanno funzionare. Cercherò di approfondire con articoli futuri.
Pubblico questo adesso perché molto di ciò che ho da dire sull'improvvisazione ha a che fare anche con la mia comprensione di questi quattro tipi di scena. Spero di iniziare il percorso online per mostrarvi che c'è un modo diverso di pensare e di analizzare il lavoro, il vostro lavoro.
Innanzitutto grazie per il prezioso contributo!
RispondiEliminaSe ho ben inteso, la differenza tra una scena normale/assurda es una realtà alternativa è nel cone reagiscono i partner in scena di fronte alla proposta non realistica: se la tratteranno come assurda siamo nel primo caso, se verrà assecondata siamo nel secondo. Che ne pensate?